Il piano industriale presentato da ArcelorMittal non solo è irricevibile ma addirittura offensivo. Taranto e la Puglia hanno già pagato un prezzo altissimo per le scelte sbagliate e gli scaricabarili. Ulteriori attese non sono più ammesse. Ne va della sicurezza occupazionale e della dignità di tanti lavoratori, diretti e dell’indotto, che da anni vengono presi in giro e meritano di avere prospettive lavorative certe. Ne va del futuro di un intero territorio che vuole difendere la filiera dell’acciaio in Italia, l’ambiente e l’occupazione.
Intervenga il Governo. Lo faccia attraverso il Ministro Patuanelli che pochi giorni fa ha annunciato di essere pronto a un intervento diretto dello Stato per risolvere, nell’ambito del piano allo studio dell’Esecutivo per supportare la siderurgia ecosostenibile, l’annosa questione delle acciaierie di Piombino. Taranto non è un territorio di serie B. Il Ministro convochi tutte le parti per trovare una soluzione percorribile. Taranto e i tarantini non accetteranno un ulteriore colpo portato a compimento come se nulla fosse. La pazienza è finita: ora è il momento delle scelte!