Sto partecipando al presidio delle imprese e dei lavoratori dell’indotto ex Ilva.
Cosa aspetta ArcelorMittal a pagare le fatture scoperte che servono alle imprese per poi retribuire i lavoratori?
Davvero ArcelorMittal intende proseguire una strategia che rischia di far fallire diverse decine di aziende, sfidando il Governo centrale e quello regionale, nonché il buon senso?
La scelta che è stata fatta dalle imprese e dai lavoratori, di procedere al blocco delle merci in uscita ma di consentire l’arrivo delle merci in entrata, è giusta ed equilibrata.
Ma se ArcelorMittal decide di procedere in maniera ostinata e irragionevole sulla strada intrapresa – non rendendosi conto, tra l’altro, della grave caduta di immagine che ne deriva per essa stessa in Europa e nel mondo – noi faremo di tutto, in accordo col Governo nazionale, per mantenere il funzionamento dell’ex ILVA.
Nel contempo, insistiamo su quella che riteniamo la via maestra, cioè quella di decarbonizzare il processo produttivo. Sappiamo che occorrono ingenti finanziamenti, ma non ci arrendiamo, perché l’unica strada percorribile è l’ambientalizzazione dell’impresa, escludendo un’improvvida chiusura che metterebbe sulla strada migliaia di famiglie.
Ci aspettiamo che il Governo nazionale, anche di concerto con le autorità europee, dia una svolta a questa dolorosa vicenda: la Regione Puglia ci sarà, con atti e con risorse.