Articolo Uno è e sarà al fianco della mobilitazione lanciata dallo Spi-Cgil Puglia che prevede cinquanta sit-in itineranti in tutta la regione davanti ai CUP, per fornire aiuto e tutela dei diritti di tutti dovendo ricorrere, per estrema necessità, alla modalità di accesso alle prestazioni sanitarie in intramoenia richiedendo solo dopo il rimborso all’Asl.
In barba a qualsiasi principio costituzionale, i tempi di attesa media scendono repentinamente a 11 giorni in regime di Alpi, tradendo totalmente il valore universalistico su cui si fonda il nostro Servizio Sanitario Nazionale.
È uno schiaffo a tutta la popolazione, una beffa, che persino in questo mese di ottobre, dedicato alla sensibilizzazione della campagna di screening per il tumore al seno, si arrivi a casi limite di tempi d’attesa pari a 178 giorni per una mammografia bilaterale in struttura pubblica.
La situazione non migliora affatto nei pronto soccorso, dove lo stato emotivo radicato nella popolazione è di paura. Paura più dell’imbuto senza fine rappresentato dal pronto soccorso che dell’emergenza patologica in sé per sé. E non va meglio tantomeno nei reparti ospedalieri dove capita che i malati perdano finanche il diritto alla dignità come persone.
Alla luce di tutto ciò, riteniamo inadeguate e inopportune le dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità Rocco Palese che scarica integralmente la responsabilità di questa Caporetto sanitaria sul Governo centrale, afferendo che il problema principale è “la mancanza di assunzione di personale e i tetti di spesa”.
Noi di Articolo Uno stiamo attenzionando e controllando da tempo tutto il comparto sanitario, anche a livello sovraregionale; pertanto, ricordiamo che le procedure aperte per l’assunzione di personale in Puglia hanno tempi di espletamento fuori dalla media di tempistica nazionale.
Al Presidente della Regione e all’Assessore al ramo rivolgiamo un appello: anziché continuare con una campagna elettorale senza fine, con foto e inaugurazioni che poco o niente incidono in termini di miglioramento della situazione della sanità, tornassero ad una più seria responsabilità politica. Forse la popolazione pugliese riconoscerebbe anche l’effettivo merito. Cosa che invece è stata sonoramente bocciata e smentita il 25 settembre. Non prendere atto di ciò continua solamente a far male alle persone che nel frattempo vedono negato l’art.32 della Costituzione. Per questo riteniamo necessario aprire al più presto tavoli di confronto per sopperire alle gravi mancanze tra l’Assessore e i Direttori Generali della Asl tutti.