Oggi in Regione Puglia si è assistito alla fine della buona politica e del buon governo. Il passaggio del Capogruppo di Forza Italia, Stefano Lacatena, nel gruppo consiliare “Con” è l’ennesima conferma di quanto da tempo denunciamo: le liste civiche o il “civismo” del Presidente Emiliano, invece di essere un valore aggiunto, sono diventate quello che temevamo: una “maschera” per metterci dietro di tutto e di più.
Ciò rappresenta un fatto politico che in Puglia, più che altrove, è diventato un fenomeno preoccupante: il trasformismo della politica e delle sue classi dirigenti, basato interamente su rapporti di potere e privo di qualsiasi progetto politico, che segna la fine della politica con i suoi principi, i suoi valori e le sue ideologie.
Difatti, il consigliere Lacatena è sempre stato un uomo di destra con una militanza in Alleanza Nazionale prima e in Forza Italia poi. Un uomo che, oltre a sedere in Consiglio regionale, è anche consigliere comunale a Monopoli a sostegno di una giunta di centrodestra e che oggi, in conferenza stampa, ha annunciato che non cambierà collocazione in seno al Consiglio comunale. Insomma, qui siamo di fronte più che a un civico “uomo del fare”, ad un politico “dello stare” sempre e comunque in maggioranza, indipendentemente dai valori e dai programmi. Ma solo allo scopo di esercitare il potere.
Infine, troviamo grave che su questo ennesimo “cambio di casacca” in seno all’assise regionale, non si avverta l’esigenza di tenere un dibattito politico sul futuro del centrosinistra pugliese tra le forze democratiche che hanno consentito ad Emiliano di essere riconfermato alla guida della Regione.
È necessario aprire, così come abbiamo ribadito più volte in queste settimane, una discussione pubblica sul prosieguo della legislatura, tenendo fermi i “capisaldi” dell’agenda politica che consentono alle forze del centrosinistra di essere, da oltre 15 anni, alla guida di una delle regioni più importanti del Mezzogiorno italiano.