Trovo sinceramente sconcertanti le dichiarazioni rese oggi, alla stampa, dalla Ministra all’Agricoltura, Teresa Bellanova, in vista delle elezioni regionali della prossima primavera.
L’intervista al Corriere del Mezzogiorno, in particolare, per i toni utilizzati e per il contenuto, tradisce un evidente risentimento personale nei confronti di Michele Emiliano, che non ha nulla di politico e che viene solo artificiosamente mascherato da considerazioni vaghe e prive di riscontri sulla presunta inefficacia dell’azione di governo posta in essere in questi anni dal Presidente e dalla sua Giunta.
Affermare addirittura che la “Puglia è allo sbando”, infatti, è una palese mistificazione della realtà come dimostrano gli straordinari risultati conseguiti, per esempio, sullo sviluppo economico con gli indicatori tutti positivi rilevati dai principali e più autorevoli centri di ricerca che collocano la Puglia tra le regioni trainanti del Mezzogiorno d’Italia, e non solo, anche grazie alla grande capacità dimostrata in questi anni di spesa dei fondi comunitari. Per non parlare dell’ILVA con il Presidente Emiliano che ha saputo, prima di tutti, indicare la strada della decarbonizzazione dell’impianto come l’unica via percorribile al fine di coniugare, a Taranto, lavoro, salute e tutela dell’ambiente, esattamente come oggi è fatto anche dall’Unione Europea e dal premier Conte. Ma l’elenco dei meriti di questo Governo regionale sarebbe troppo lungo da tratteggiare: basti pensare all’aumento dei flussi turistici verso la Puglia che ne fanno oggi una delle mete più ricercate al mondo, o ai grandi investimenti per favorire l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo, o allo sforzo enorme per procedere rapidamente con centinaia di stabilizzazioni di personale precario nella sanità, con il contestuale avvio di numerosissime procedure per l’assunzione di migliaia di nuovi medici, infermieri, ausiliari, operatori socio-sanitari, amministrativi. Senza dimenticare le battaglie condotte per la tutela del nostro mare contro le trivellazioni o per fermare l’approdo della TAP a San Foca, o i progetti in via di realizzazione per migliorare le nostre infrastrutture e collegare sempre di più e sempre meglio tutta la Puglia al resto d’Italia e all’Europa. Si poteva fare di più e meglio? Certo, nessuno lo nega. Su alcuni aspetti, purtroppo, il governo regionale ha dovuto scontare errori di impostazione compiuti negli anni scorsi che hanno prodotto ritardi e incertezze, soprattutto con riferimento al PSR. Ma negli ultimi mesi si sta recuperando tutto il tempo perso e ci aspettiamo dal Ministro quella indispensabile collaborazione tra diversi livelli di governo affinché non venga persa nessuna risorsa.
Purtroppo, però, l’astio personale e il risentimento covato nei confronti di Michele Emiliano stanno portando Italia Viva e il suo leader, Matteo Renzi, ad assumere posizioni inaccettabili sotto il profilo politico e destinate esclusivamente a produrre una frattura dolorosa nell’elettorato di centrosinistra che renderà più debole la coalizione progressista e democratica, con il rischio di regalare la Puglia a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni, facendole compiere un balzo indietro di quindici anni. Teresa Bellanova, da esponente politica di questo territorio, dovrebbe ricordare bene quanti danni ha prodotto la destra quando è stata al governo di questo territorio, quante ferite e lacerazioni sociali ha lasciato. Dovrebbe ricordare bene in che condizioni il centrosinistra ha raccolto la Puglia nel 2005 e quanto oggi, invece, questa regione sia proiettata al futuro grazie al lavoro compiuto dalla classe dirigente democratica e riformista che ha governato in questi anni, da Vendola ad Emiliano. Lavorare per sabotare il centrosinistra, senza avere alcun rispetto per le oltre 80.000 persone che domenica scorsa hanno democraticamente scelto chi dovrà rappresentarli nella contesa elettorale della prossima primavera, rappresenta uno schiaffo al buon senso che denuncia l’unico obiettivo che Teresa Bellanova e Matteo Renzi intendono perseguire, non avendo alcuna possibilità di competere, sul piano elettorale, con le altre proposte politiche in campo: demolire una persona (Michele Emiliano) e, con lui, una storia collettiva che prosegue da quindici anni in Puglia e che noi ci batteremo con tutte le nostre forze perché non sia interrotta. La Puglia non può tornare indietro.