La fine dell’amministrazione Valente è un segnale politico che dovrebbe far riflettere l’intera cittadinanza: 5 consiglieri di maggioranza si sono resi responsabili della caduta dell’amministrazione davanti ad un notaio, un fatto negativo per il nostro paese. Hanno tenuto una città all’oscuro e non hanno saputo aprire un confronto onesto con i cittadini, un comportamento surreale a pochi mesi dalla scadenza del mandato del sindaco. L’ultimo consiglio comunale si è consumato meno di un mese fa e non sono emersi argomenti politici importanti per giungere a questa crisi. Sono invece prevalsi metodi di bassa politica, un fatto poco edificante per la nostra comunità!
Alla luce di tutto questo noi di Articolo Uno Gravina siamo convinti che ora serve una vera discussione politica in questa città, una riflessione su quello che sta avvenendo alla sinistra locale che da lungo tempo si è persa dietro personalismi e leaderismi che non aiutano a crescere.
Il nostro giudizio dal punto di vista amministrativo è molto negativo: mancavano soli 4 mesi ma si tirava a campare da tempo. Va anche aggiunto che i 5 consiglieri di maggioranza firmatari sono figli di una cultura politica sbagliata che QUALCUNO ha sempre caldeggiato e sostenuto: un atteggiamento che non appartiene alla sinistra di questa città. Quella appena mandata a casa è stata l’amministrazione dei carnefici e dei ricattatori, dei turisti della politica acclamati e incoraggiati; è stata l’amministrazione tenuta su da una maggioranza senza voce che non si è mai espressa in consiglio comunale. E’ stata l’amministrazione delle tante Giunte Comunali senza competenze, dei tanti rimpasti, figlia di una grande manipolazione politica. Si è permesso a molti consiglieri di centro-destra, facenti parte della maggioranza, di riciclarsi sotto l’ala protettrice di una coalizione di centro-sinistra.
La superficialità e la sciatteria con cui si è portata avanti la gestione e il governo di questo paese meritano una profonda considerazione: urbanistica, rigenerazione del centro storico, ambiente, salvaguardia del territorio e del paesaggio, tutela dei beni comuni (bosco Difesa Grande ad esempio!) sono stati affrontati con molta leggerezza indugiando su principi e valori da sempre essenziali per la nostra città! Questa amministrazione era chiamata a dare risposte importanti sul PNRR con progetti utili a risolvere le tante emergenze di questo territorio.
La fine dell’amministrazione Valente è la fotografia di questa imbarazzante situazione politica, di un decadimento della classe dirigente di questo paese avvenuto negli ultimi anni; è la conclusione di un clima di tensioni e di mal di pancia tenuti a freno solo attraverso le promesse del sindaco.
La situazione politica per le prossime votazioni si complica, si arricchisce di nuove ruggini e nuovi rancori in un clima di guerriglia sociale ereditata dall’amministrazione uscente.
Oggi serve ricostruire un campo a sinistra fatto di gente per bene, di partiti rappresentativi che sappiano farsi carico delle problematiche cittadine. Serve un cambio di passo e un’oggettiva battaglia contro i populismi e l’antipolitica che sembra emergere in questo primo scorcio di campagna elettorale. Non servono partiti “mono diretti” da una singola persona! La sinistra deve ritrovarsi con la sua coerenza, deve ripartire da quelle forze politiche espressione di una città e dei suoi abitanti. Scegliamo un vero progetto politico e non lasciamo i cittadini senza quei valori che solo la politica può offrire.