La notizia della nomina, da parte del Presidente Emiliano, di Rocco Palese alla guida della sanità pugliese spinge ad una serie di riflessioni.
Certamente la storia politica di Palese non aiuta le forze democratiche e progressiste pugliesi ad accettare “senza eccezioni” la sua nomina ad Assessore della Giunta regionale.
E tale scelta, compiuta da parte di Emiliano, interroga l’intera maggioranza del centrosinistra pugliese sulla tensione politica e riformista dell’azione di governo della Regione Puglia.
Per questo è necessario aprire una discussione pubblica sul prosieguo della legislatura, tenendo fermi i “capisaldi” dell’agenda politica che consentono alle forze del centrosinistra pugliese di essere, da oltre 15 anni, alla guida di una delle regioni più importanti del Mezzogiorno italiano.
È opportuno rilanciare sul piano politico, civile e culturale il “patto” che il campo democratico e progressista ha sottoscritto con i pugliesi, il cui fondamento è quel patrimonio di idee, principi e valori che hanno animato, e tuttora devono animare, la cosiddetta “Primavera pugliese”.
Oggi, con la nomina di Palese ad Assessore alla Sanità, si rischia di compiere un atto politico che rischia di portarci indietro di vent’anni.
Per questo serve, ora, una grande mobilitazione da parte di tutte le forze politiche di centrosinistra e dei consiglieri regionali, per ristabilire nuovamente l’asse riformatrice del governo regionale, rimettendo al centro i temi del progresso e del lavoro, dell’uguaglianza e della giustizia sociale, dell’ambiente e del paesaggio.
Noi, oggi più che mai, siamo convinti che dall’attuale emergenza sanitaria e sociale, l’unica via d’uscita sia “a sinistra”, seguendo l’agenda imposta dal Ministro Speranza: potenziamento della sanità pubblica attraverso la costruzione di nuovi plessi, la implementazione della rete di diagnostica per immagini e il potenziamento della medicina territoriale.